Ovvero
Adattato dagli atti della relazione: “Opzioni gestionali e terapeutiche per il trattamento della stasi gastroenterica nel coniglio. 65° Congresso Internazionale Multisala SCIVAC, Rimini, 28 Maggio 2010.
La sindrome da stasi gastroenterica è una delle entità cliniche più frequenti nel coniglio da compagnia. Primariamente consiste in un rallentamento del transito gastroenterico di vario grado fino alla stasi completa che si manifesta con mancata emissione di feci ed anoressia. Le cause sono varie così come le manifestazioni cliniche.
Verranno prese in considerazione ed analizzate le opzioni gestionali e terapeutiche per il trattamento di questa sindrome tenendo conto della bibliografia, dei protocolli “classici” e delle osservazioni aneddotiche e personali di professionisti che si occupano regolarmente di medicina e chirurgia del coniglio da compagnia.
La stasi gastroenterica può essere definita come un disordine acquisito della motilità gastrointestinale. La motilità subisce un rallentamento che nelle forme più gravi arriva alla stasi o ileo completo.
Dal punto di vista eziologico può essere classificata in primaria e secondaria.
Primaria: causata alterazione della funzionalità dei neuroni mioenterici o della muscolatura liscia gastrica.
Secondaria: causata e favorita da molteplici fattori
· Dieta
· Stress emozionali
· Fattori stressanti vari
· Fattori algici (anoressia e stress)
· Mancanza di esercizio
· Dismicrobismo/Enterotossiemia (causa ed effetto) secondario a
· Antibiotico terapia
· Eccesso di carboidrati
· Stasi ciecale
· Patologie (stress, dolore)
o Patologie gastrointestinali
o Patologie dentali
o Patologie uterine
o Patologie renali
o Varie
· Anestesia
· Aderenze postchirurgiche
· Algia postchirurgica
· Ostruzione/Occlusione gastroenterica
provoca
· Riduzione stimolo meccanico distensivo del colon
· Aumento di butirrati e proprionati a scapito degli acetati nel cieco
Questo comporta una compromissione della motilità intestinale
provoca
o Inibizione secrezione motilina, ormone prodotto dalle cellule enterocromaffini del duodeno e del digiuno, che favorisce la peristalsi stimolando la muscolatura gastroenterica
o Aumento produzione acidi grassi volatili, diminuzione pH ciecale, dismicrobismo: inibizione normale flora, proliferazione Clostridi (C. spiriforme) ed E. coli. Questi patogeni determinano produzione di gas e tossine che vengono assorbite. Il che porta a tossicosi endogena e ipomotilità (enterotossiemia) e stasi intestinale causata dal meteorismo. Il meteorismo inoltre provoca dolore che aggrava ulteriormente il quadro.
La secrezione di motilina può essere ridotta anche dall’aumento di catecolamine che si può verificare in seguito ad un evento stressante.
Gli eventi stressanti causali possono essere di vario tipo:
· Stress emozionali
· Cambio di ambiente
· Introduzione di un nuovo coniglio o altro animale in casa
· Perdita di un compagno
· Presenza di coniglio dominante
· Arrivo di persone estranee in casa
· Rumori eccessivi e/o improvvisi
· Degenza
· Stress algici (dolore)
· Patologie dolorose
· Traumi
· Stress termici: temperatura ambiente troppo calda o troppo fredda
Conigli anoressici vanno sempre trattati il prima possibile e questa è un’informazione che va data al proprietario già in prima visita e tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Conigli che non si alimentano da più di 3 giorni vanno sempre considerati come emergenza.
· Fluidotetrapia
· Alimentazione
o Correzione degli errori dietetici
o Valutazione a seconda della dieta attuale
o Valutazione a seconda della reale possibilità di masticazione
o Gestione dietetica
o Alimentazione assistita
o Alimentazione forzata (sonda naso-gastrica)
o Formule per erbivori
o Formule per nutrizione enterale umana
· Raggiungimento e mantenimento della normotermia
· Terapia farmacologica
o Analgesia
o Procinetici
o Antimeteorici
o Complesso vit B
o Colestiramina
o Antibiotici
o Probiotici
o Antiacidi
o Buscopan
· Gestione ambientale (ambiente caldo e tranquillo)
· Esercizio fisico
· Chirurgia
Le varie opzioni terapeutiche vanno usate a seconda dello stadio e delle caratteristiche cliniche in cui si manifesta la sindrome in un determinato soggetto.
I capisaldi della terapia comunque consistono in:
· Idratazione
· Apporto calorico
· Raggiungimento e mantenimento della normotermia
Per razionalizzare l’argomento possiamo eseguire una stadiazione a livelli di gravità:
Livello 1 : lieve
Livello 2: moderata
Livello 3: alta
Ad ogni livello di gravità corrisponderà un piano terapeutico che utilizzerà una combinazione delle opzioni elencate, tale combinazione verrà adattata con il passaggio da un livello all’altro sia in peggioramento che in miglioramento.
Nelle forme lievi e moderate in genere si cerca di aggredire da subito anche la causa se riconosciuta.
Nelle forme gravi, potenzialmente letali, si cerca di controllare dapprima i sintomi e le conseguenze della stasi, contemporaneamente viene intrapreso un iter diagnostico e quando trovata la causa si decide se e come cominciare il piano terapeutico.
Non esiste un’unica terapia o protocollo. Le varie opzioni terapeutiche e gestionali vanno gestite, attuate ed integrate tra loro tenendo conto principalmente dell’evoluzione clinica di radiografie seriali e del passaggio da un livello di gravità all’altro.
In genere i tempi sono lunghi e le terapie vanno continuate almeno fino a normalizzazione completa dell’alimentazione e della defecazione.
Gravità LIEVE |
|
|
TERAPIA |
ANAMNESI |
|
|
|
Appetito e preferenze alimentari |
Moderatamente diminuito Predilezione verso le verdure se rientrano nella dieta Continua a mangiare fieno A volte preferenza per il fieno Possibile riduzione o mancata assunzione indifferenza di pellet o mangime |
Possibile dieta non corretta |
Correzione dieta: aumento fibra lunga Alimentazione fieno e verdure o solo fieno Preferire erbe selvatiche |
|
|
Se dieta corretta considerare: Stasi emozionale Patologie |
Causale |
|
Smette di mangiare fieno |
Possibile patologia dentale |
Analgesia e valutazione correzione problema dentale |
Feci |
Normali Anormali Ridotte in numero Piccole Saltuariamente molli |
|
Correzione dieta: aumento fibra lunga |
Comportamento e Attività |
Normale e vivace Tende a nascondersi Tranquillo, “non a posto” |
|
|
Urine |
Volume e colore normali Possono avere una colorazione marrone |
|
|
|
|
|
|
CLINICA |
|
|
|
Idratazione |
Apparentemente normale Leggermente disidratato |
|
Idratazione PO o SC |
Cardiovascolare |
Mucose normali Orecchie calde |
|
|
Temperatura corporea |
38,3 – 40 °C |
|
|
Palpazione addominale |
Addome non teso Contenuto fluido o pastoso in stomaco e intestino Possibile moderata reazione algica alla palpazione |
|
FANS |
Dolore addominale |
Leggermente dolente |
|
FANS |
Rumori intestinali |
Normali o aumentati |
|
|
RX |
Tratto gastroenterico pieno di cibo Possibile aumento gas Aumento moderato stomaco Segni di patologie |
|
|
TRATTAMENTO |
|
|
A casa Sintomatica Alimentazione: Aumento fibra lunga Solo fieno e acqua. (se si escludono problemi dentali) Eventualmente graminacee fresche ed altre piante selvatiche. Correzione dieta in caso di errori dietetici; introduzione graduale alimenti freschi se non abituato Fluidi per via orale e sottocutanea FANS (in caso di dolore) Incoraggiare l’esercizio fisico Procinetici (se gestione dieta e fluidoterapia non funziona) Vitamine del gruppo B per via iniettabile Causale Correzione dieta graduale Gestione patologia dentale (analgesia ed appena possibile regolazione) Terapia causale patologie Eliminazione fonti di stress |
Gravità MEDIA |
Da tenere sotto osservazione |
|
TERAPIA |
ANAMNESI |
|
|
|
Appetito e preferenze alimentari |
Mangia molto poco Rifiuta anche quasi tutte le verdure e i premi |
|
Alimentazione assistita |
Feci |
Da poche a nessuna: piccole e malformate Assenza di feci da 24 ore |
|
|
Comportamento e Attività |
Depresso Non si muove molto Non si pulisce |
|
|
Urine |
Volume diminuito Odore forte Colorazione marrone pH alcalino |
|
|
CLINICA |
|
|
|
Idratazione |
Disidratazione media |
|
Fluidoterapia SC |
Cardiovascolare |
Mucose ancora normali e orecchie ancora calde |
|
|
Temperatura corporea |
< |
|
|
Palpazione addominale |
Addome dolente, può essere teso, meteorico La tensione può rendere difficile la palpazione |
|
Antimeteorici |
Dolore addominale |
Dolore moderato e tentativi di sottrarsi |
|
FANS possono eliminare il dolore Antimeteorici |
Rumori intestinali |
Diminuiti o assenti |
|
|
TRATTAMENTO |
|
|
A casa sotto stretta osservazione e comunicazione giornaliera Evitare gli stress Fludoterapia PO o SC Alimentazione assistita con siringa fino a ripresa della alimentazione spontanea Stimolare il prima possibile l’alimentazione spontanea Procinetici intestinali Analgesici Antimeteorici Probiotici Vit B Antibiotici (?) Stimolare l’esercizio fisico Eliminare le fonti di stress |
Gravità ALTA |
Ospedalizzazione |
|
Terapia |
|
|
|
|
Appetito e preferenze alimentari |
Rifiuta tutto |
|
Idratazione Alimentazione assistita-forzata |
Feci |
Nessun pellet fecale da giorni Diarrea Diarrea mucoide Perineo imbrattato |
|
Idratazione Alimentazione assistita-forzata Colestriramina? Antibiotici |
Comportamento e Attività |
Riluttante al movimento Debole Apatico Testa tenuta bassa Decubito sternale Non reagisce |
|
|
Urine |
Volume diminuito Odore forte pH acido Trasparenti |
|
|
|
|
|
|
CLINICA |
|
|
|
Temperatura corporea |
< |
|
Ristabilire la normotermia |
Idratazione |
Disidratazione marcata |
|
|
Cardiovascolare |
Shock ipovolemico Ipotensione Bradicardia Mucose pallide Orecchie fredde Polso debole |
|
|
Palpazione addominale |
Addome teso Stomaco e cieco timpanici |
|
|
Dolore addominale |
Intenso Generalizzato Addome duro, coniglio in decubito sternale, riluttante al movimento |
|
Oppiacei e FANS raccomandati |
Rumori intestinali |
Nessun suono intestinale |
|
|
Trattamento |
|
|
Ospedalizzazione Ambiente caldo e tranquillo Riscaldamento e controllo della normotermia Inizialmente fluidi per via EV, SC a seguire Sondino nasogastrico o alimentazione assistita (a seconda della gravità) Analgesici (oppiacei e FANS) Procinetici intestinali se non c’è ostruzione Antimeteorici Antibiotici Probiotici Vit B Decompressione gastrica con sonda Chirurgia |
Nelle forme gravi a rapida insorgenza la causa può essere un’occlusione a livello pilorico. Se viene diagnosticata un’occlusione completa l’unica soluzione è la chirurgia (gastrotomia). Se sembra NON esserci ostruzione completa dapprima si stabilizza il paziente (normotermia, idratazione, pressione, correzione acidosi, decompressione gastrica), e lo si monitorizza continuamente (RX seriali, pressione, temperatura…). Se dopo un’ora l’RX di controllo mostra passaggio di alimento o gas (non occlusione totale) si somministrano procinetici parenterali, se non c’è miglioramento si interviene chirurgicamente.
CAPISALDI DELLA TERAPIA
· Raggiungimento e mantenimento della Normotermia
· Fluidoterapia
· Apporto calorico
La prima cosa da fare in un coniglio con stasi grave che in genere è in stato di shock è il riscaldamento per raggiungere e mantenere la corretta temperatura corporea.
Lo shock in questi animali è di solito decompensatorio e si manifesta con:
· ipotermia grave (<36,6°C)
· bradicardia
· ipotensione(<90)
· polso debole o non palpabile
· profonda depressione
· le mucose sono grigie o bianche
· il riempimento capillare non è apprezzabile
La bradicardia ed il ridotto output cardiaco contribuiscono all’ipotermia e l’ipotermia accentua la bradicardia.
L’ipotermia molto probabilmente gioca un ruolo significativo nella scarsa capacità compensatoria all’ipovolemia e rende difficile procedere ad una adeguata terapia fluida senza causare edema polmonare.
La temperatura durante la fase di ricaldamento deve essere monitorata frequentemente per evitare l’ipertermia e per valutare il risultato.
Per pazienti con ipotermia da moderata a severa, il riscaldamento può essere fatto con bottiglie d’acqua calda, termofori, incubatrici o dispositivi ad aria calda forzata.
Fluidoterapia
La somministrazione parenterale ed orale di fluidi è essenziale nel trattamento della stasi gastrointestinale del coniglio e ne costituisce uno dei capisaldi.
La somministrazione orale aiuta a reidratare il contenuto gastrico compattato.
Conigli con quadro clinico lieve o moderato possono rispondere bene alla sola somministrazione orale o sottocutanea di fluidi, accompagnata da aumento della fibra lunga nella dieta.
Durante la gestione della stasi l’assunzione orale di fluidi deve sempre essere incoraggiata utilizzando acqua fresca, acqua insaporita con succhi di frutta, infusi di fieno ed eventualmente bagnando i vegetali.
Pazienti con quadro clinico più grave richiedono somministrazione endovenosa o intraossea possibilmente continua in pompa da infusione per evitare somministrazioni troppo rapide particolarmente pericolose in questi pazienti.
Possono essere utilizzate soluzioni elettrolitiche bilanciate come Ringer lattato.
La somministrazione di colloidi va considerata in caso di ipoproteinemia o in caso di ipotensione se i cristalloidi non riescono a ripristinare i normali valori pressori (90-120 mm Hg).
Conigli anoressici vanno sempre trattati il prima possibile e questa è un’informazione che va data al proprietario già in prima visita e tutte le volte che se ne presenta l’occasione. Conigli che non si alimentano da più di 3 giorni vanno sempre considerati come emergenza
L’assunzione di cibo deve sempre essere garantita in tutti gli stadi della stasi gastroenterica.
Bisogna da subito cercare di stimolare l’assunzione spontanea, nel caso sia ridotta o assente. L’assunzione di cibo deve comunque continuare durante il trattamento. La mancata introduzione di cibo aggrava l’ipomotilità e favorisce il dismicrobismo intestinale. Il digiuno inoltre può indurre rapidamente lipidosi epatica, e questo processo metabolico una volta avviato è difficilmente reversibile. Quindi in caso di mancata assunzione di cibo si dovrà ricorrere all’alimentazione assistita e forzata.
Nelle forme lievi in cui vi è una diminuzione di appetito ed eventualmente una variazione delle preferenze alimentari bisognerà da subito valutare se la causa è dietetica, patologica o da stress emozionale.
La prima cosa da valutare è la possibilità di patologia dentale, la diminuzione di assunzione di fieno può e in genere significa, una difficoltà oggettiva a masticare.
Se la visita conferma la patologia dentale, considerato che la situazione clinica è lieve si penserà il prima possibile ad intervenire sulla causa.
L’anamnesi e la visita clinica possono orientare il sospetto verso le cause dietetiche, in questo caso può essere sufficiente una corretta gestione dietetica, accompagnata da una corretta idratazione ed eventualmente, a seconda del caso dall’uso di procinetici ed analgesici.
Se il soggetto mangia il fieno, si lascerà a disposizione esclusivamente quest’ultimo ed acqua e se è abituato all’alimento fresco erbe selvatiche, preferibilmente graminacee.
Il supporto dietetico assistito o forzato dovrebbe essere preso in considerazione quando vi è una perdita acuta di peso del 10% o cronica del 20%.
In caso di perdita di peso eccessiva e di rifiuto di assunzione di cibo si ricorrerà alla alimentazione assistita. Possono essere utilizzate formulazioni specifiche per erbivori eventualmente mescolate a succhi di frutta. Oppure pellet di buona qualità miscelati e frullati assieme a verdure, omogeneizzati alle verdure, succhi di frutta ed acqua.
I volumi consigliati sono 10-15 mL/kg q 6-8 ore, ma si possono utilizzare volumi maggiori ed a maggiore frequenza se vengono accettati dal paziente senza eccessivo stress.
Se l’alimentazione assistita non viene accettata e non si riesce a somministrare una quantità efficace si ricorrerà all’alimentazione forzata mediante sondino naso gastrico.
In certi casi si può considerare una procedura “salva vita”. Consiste nell’inserimento di un sondino attraverso una narice fino allo stomaco per la somministrazione di alimenti in forma liquida o semiliquida.
Viene di solito mantenuto solo per 2-3 giorni perché è solo una procedura d’emergenza per evitare il digiuno completo, ma non permettendo la somministrazione di fibra lunga non aiuta a “rimettere in moto” l’apparato gastroenterico.
Il prima possibile la dieta va corretta, tenendo conto per la tempistica della dieta precedente e della oggettiva possibilità di masticare il fieno. Un coniglio con tavole molari gravemente alterate non riesce a masticare il fieno. In caso di errori dietetici gravi, come la somministrazione di mangimi misto semi senza verdure, il cambio dietetico deve essere molto graduale e si continuerà almeno inizialmente a somministrare la vecchia dieta perché bisogna comunque che il coniglio continui a mangiare.
Se il paziente non è particolarmente debilitato si dovrebbe incoraggiare l’esercizio fisico per almeno 10-15 minuti ogni 6-8 ore per stimolare la motilità gastroenterica.
Nelle forme con meteorismo, sembra che alcuni soggetti traggano beneficio da un massaggio addominale. L’animale viene tenuto in braccio in decubito sternale avvolgendolo con un braccio, e tenendo il posteriore leggermente sollevato rispetto alla testa, con l’altra mano si comincia delicatamente e lentamente ad “impastare” l’addome aumentando gradatamente l’intensità (non la velocità) facendo attenzione a segnali di dolore ed irrequietezza (nel qual caso ci si interrompe). Questa metodica dovrebbe favorire la progressione del gas e la frammentazione delle grosse bolle in bolle più piccole, diminuendo quindi la pressione sui segmenti intestinali.
In linea di massima in pazienti con motilità gravemente compromessa se possibile preferire la via di somministrazione parenterale, perché le medicazioni introdotte via orale potrebbero non essere adeguatamente assorbite.
Il dolore può causare o aggravare l’ipomotilità gastroenterica sia inducendo anoressia sia riducendo la secrezione di motilina aumentando la secrezione di catecolamine.
L’utilizzo di antidolorifici è imperativo, una volta alleviato il dolore ed equilibrato lo stato di idratazione il coniglio potrebbe cominciare a muoversi ed a mangiare (possibilmente il fieno o l’erba), stimolando la motilità gastrointestinale.
Farmaci più comunemente usati:
I FANS vanno usati con cautela se si sospetta compromissione renale o possibilità di ulcerazione gastrica.
Gli oppiodi sono potenzialmente causali di rallentamento intestinale, l’utilizzo ai dosaggi minimi-medi non da problemi. La morfina ed il fentanile sono controindicati perché a grosso rischio di ileo.
Durante le chirurgie bisogna prestare sempre particolare attenzione all’analgesia (analgesia multimodale) anche per evitare la possibilità di ipomotilità postchirurgica.
L’uso di procinetici dovrebbe stimolare la peristalsi e favorire il transito intestinale. Utili soprattutto per favorire lo svuotamento gastrico. I farmaco più usato è il Clebopride. Altri farmaci utilizzati sono Trimebutina maleato e Metoclopramide. Sono controindicati in caso di sospetto di ostruzione intestinale.
La Clebopride favorirebbe lo svuotamento gastrico ed dovrebbe accelerare il transito intesinale, in particolare dovrebbe stimolare le contrazioni gastriche, rilassare lo sfintere pilorico ed aumentare la peristalsi di duodeno e digiuno.
La reale efficacia della Metoclopramide nel coniglio, soprattutto in seguito di somministrazione orale è messa in dubbio da alcuni autori.
La Ranitidina ha sia azione procinetica intestinale che inibitoria della secrezione gastrica per l’azione H2 antagonista.
La somministrazione orale è in genere riservato alle forme di gravità media o nelle stasi in miglioramenteo per la terapia a casa.
La somministrazione parenterale può essere utilizzata in tutte le forme ma è soprattutto indicata per le forme gravi, la terapia in ospedalizzazione e per la terapia postchirurgica.
Il meteorismo intestinale provoca dolore e dilatazione delle pareti aggravando così l’ipomotilità.
Simeticone: sembrerebbe utile in caso di meteorismo schiumoso. Abbassa la tensione superficiale permettendo alle bolle di confluire e formare gas libero, che dovrebbe essere eliminato più facilmente.
L’utilizzo degli antibiotici, soprattutto via orale è controversa. Anche usando antibiotici “sicuri” c’è il pericolo di favorire o addirittura causare dismicrobismo, soprattutto in condizioni gastroenteriche non ottimali.
In linea di massima è consigliata se si sospetta una patologia infettiva sottostante o una proliferazione di clostridi e coliformi.
La stasi gastroenterica, in particolare del cieco, indipendentemente dalla causa, provoca una situazione che favorisce la disbiosi che provoca proliferazione di batteri patogeni in particolare clostridi e quindi endotossiemia, meteorismo e aggravamento della stasi. Questa situazione è più probabile in conigli anorettici da più giorni.
L’antibiotico terapia è indicata soprattutto in pazienti con diarrea, citologia fecale anormale e sangue nelle feci (che indicano lesione della mucosa intestinale).
L’antibiotico di scelta dovrebbe agire su G- ed anaerobi. In genere si utilizzano antibiotici ad ampio spettro come trimetoprim-sulfa e fluorochinoloni. Se si sospetta una crescita eccessiva di clostridi si può utilizzare metronidazolo.
· Trimethoprim-Sulfa
· Enrofloxacina
· Marbofloxacina
· Azitromicina
· Metronidazolo
Per contrastare l’endotossiemia causata dai clostridi intestinali che può essere favorita dal rallentamento intestinale causato dall’anestesia sembra sia utile la somministrazione EV o IO di fluidi e antibiotici per diversi giorni nel periodo peri e post operatorio.
I fermenti intestinali vengono spesso utilizzati in corso di patologie gastrointestinali nel coniglio, soprattutto se si sopetta una componente dismicrobica, ma la loro reale efficacia non è dimostrata. I dubbi riguardano soprattutto la loro sopravvivenza nell’ambiente gastrico acido ed il fatto che i lattobacilli non fanno parte della flora intestinale del coniglio e non avrebbero capacità adesive, cosa che ne preverrebbe la colonizzazione intestinale.
Alcuni hanno buoni risultati con fermenti per cani e gatti protetti da microincapsulatura DNR Enteromicro ®.
Viene suggerito l’utilizzo di ciecotrofo di conigli sani, somministrato intero perché i pellet di ciecotrofo sono avvolti da una pellicola di muco che protegge gli enterobatteri contenuti al loro interno dagli acidi gastrici.
Alcuni autori suggeriscono anche l’utilizzo di pellet fecali mescolati a formule per l’alimentazione assistita e somministrati per bocca o sciolti in soluzione fisiologica tiepida e somministrati via enema.
La Colestiramina è una resina a scambio ionico, la sua funzione è quella di legare le enterotossine prodotte dai clostridi. Ridurrebbe la mortalità in caso di enterotossiemie da terapia antibiotica inappropriata, viene da alcuni consigliata in qualsiasi sospetto di dimicrobismo con possibile crescita eccessiva di clostridi. Può causare costipazione soprattutto se non viene curata adeguatamente l’idratazione.
terapia di supporto per stimolazione appetito e per contrastare la lipidosi epatica, da considerare sempre in corso di anoressia.
Indicati in caso di sospetto di lesioni o ulcere gastriche (ad esempio se presenti tricobezoari).
· Cimetidina
· Ranitidina
In genere viene controindicato perché l’azione antispasmodica potrebbe aggravare l’ipomotilità. Viene consigliato nelel coliche renali (stasi da dolore) e dopo gli interventi di gastrotomia.
Non sono di alcuna utilità; non servono a far avanzare eventuali tricobezoari e non servono a contrastare nessuno dei fattori predisponenti o causali della sindrome. Sono anzi controindicati perché avvolgono la massa alimentare compattata di un film oleoso che ne ostacola la reidratazione, che è invece uno degli obiettivi che dobbiamo prefiggerci con la terapia.
Spesso viene suggerito l’utilizzo di enzimi pancreatici o la somministrazione di succo fresco d’ananas o papaya (enzima papaina) per sciogliere i tricobezoari. A parte il fatto che i tricobezoari non sono la causa della stasi ma una conseguenza, la cheratina non viene intaccata da questi enzimi che al limite possono sciogliere la componente mucipara dei tricobezoari. In ogni caso queste sostanze se usate, vanno impiegate con precauzione perché possono esacerbare lesioni mucosali. Inoltre non fanno nulla per contrastare la stasi che è la causa della formazione dei tricobezoari, a parte per quanto riguarda i succhi ad idratare.
La dilatazione gastrica può provocare delle ripercussioni potenzialmente letali. Nella fase di stabilizzazione del paziente può essere necessario decomprimere, svuotandolo, lo stomaco mediante una sonda orogastrica.
Nella maggior parte dei casi la chirurgia non è necessaria; indicata in caso di ostruzione pilorica e stasi gastrica acuta o se si sospetta un processo necrotico o ischemico a carico della parete intestinale per azione compressiva e/o abrasiva in caso di ostruzione intestinale(es corpo estraneo) . In questo caso la chirurgia è l’unica alternativa nonostante la prognosi sia spesso infausta.
Alessandro Bellese Dr. Med. Vet. (c) 28/05/2010